Chi sono

Mi chiamo Luca e sono nato a Roma in un freddo martedì di febbraio, il giorno di San Valentino. I miei genitori si sono conosciuti a Pomezia, dove sono arrivati negli anni ’60 e ’70 con le rispettive famiglie, dall’Umbria e dalle Marche. Una volta sposati, hanno scelto Ardea come luogo in cui abitare e crescere i propri figli: me, mio fratello e mia sorella.

Io sono cresciuto a Nuova Florida, un quartiere che nei miei ricordi da bambino ha spesso le sembianze della “frontiera” dei film western: poche case, tanti prati e campi, tante avventure in bicicletta con i compagni delle scuole elementari prima e delle medie poi.

Quel quartiere oggi non esiste più. I campi hanno lasciato spazio ad uno sviluppo tutto in orizzontale: centinaia di villette, sempre più piccole, vendute a poco a famiglie provenienti in prevalenza da Roma, zero servizi – qui come negli altri quartieri della città – nessun corso, nessuna piazza, nessun parco dove incontrarsi.

Ardea è una città di una bellezza antica, con scorci bellissimi e ricchezze storiche e artistiche inestimabili. Eppure questa bellezza rimane un bene nelle mani di pochi, di pochissimi, a volte (spesso) di nessuno. E così, al danno di una città senza spazi pubblici in cui incontrarsi, senza servizi e senza sviluppo, si aggiunge la beffa di sentirsi sempre cittadini di serie B o C, condannati da un destino beffardo ad avere il pane ma non i denti.

Forse anche per questo, nella mia vita, ho sempre pensato che spettasse ad una nuova generazione di cittadine e cittadini di Ardea il compito di invertire la rotta, vincere un destino non scritto, avviare nuove strade di cambiamento.

Nel 2004, insieme agli amici di sempre, ho dato vita all’Oratorio Pier Giorgio Frassati di Nuova Florida: volevamo cambiare la storia del nostro quartiere, a partire da ciò che più mancava (e manca) ai ragazzi e alle ragazze di Nuova Florida: un luogo in cui incontrarsi e crescere insieme. E invece è stato l’oratorio a cambiare noi e le nostre vite: l’oratorio è stato il luogo della mia formazione, quello in cui ho imparato più cose, quello in cui ho conosciuto le persone che ancora oggi rappresentano le pietre miliari della mia esistenza, quello in cui ho appreso come si può far tesoro delle differenze (anche di idee) se vogliamo raggiungere un obiettivo comune.

In oratorio, ho conosciuto anche Valeria: eravamo molto piccoli e ci siamo subito innamorati. Continuiamo a farlo ogni giorno da più di vent’anni. Nel 2013, in un bellissimo sabato autunnale, ci siamo sposati. Nel 2016 sono diventato papà per la prima volta e poi una seconda nel 2021. E così, oggi, sono tre le donne del mio cuore: oltre a Valeria, anche Agnese e Irene che rendono le mie giornate più belle, più faticose, più vere e più piene.

Dall’incontro nascono sempre nuove strade. E così, nel 2013 proprio insieme agli amici dell’oratorio ho dato vita alla cooperativa agricola Riparo ad Anzio. Un luogo per “riparare il mondo” attraverso il contatto con la natura, come scriveva Alex Langer. La fattoria Riparo è divenuta ben presto un’esperienza di riscatto: un’avventura attraverso cui riacquisire spazi e tempi “umani”, poter contare su un lavoro dignitoso, poter fare nuovi incontri. Nel 2018 siamo divenuti cooperativa sociale, proprio in virtù dei percorsi di integrazione lavorativa e sociale, avviati negli anni. Oggi ad Anzio e negli altri poderi che abbiamo in gestione, cerchiamo di coltivare la terra e offrire occasioni di lavoro e riscatto per giovani senza lavoro, persone con sofferenza mentale, cittadini stranieri, rifugiati o richiedenti asilo, persone con piccole condanne alle spalle o forme di dipendenza. Dal 2015 la fattoria Riparo fa ufficialmente parte del network della Caritas diocesana e nel 2022 la cooperativa ha ottenuto il logo Welcome che l’UNHCR riserva alle aziende che si sono distinte nell’accoglienza e nell’integrazione di rifugiati e richiedenti asilo.

Intanto io dal 2011 avevo iniziato a lavorare in un’agenzia di comunicazione. La comunicazione è l’altra mia grande passione, da sempre. Da quando facevo le scuole medie qui ad Ardea e insieme al prof. Giuseppe Le Rose ogni mattina leggevamo in classe i giornali. In agenzia, per quasi dieci anni, ho potuto lavorare offrendo consulenza a grandi aziende pubbliche e private, ad associazioni di categoria, a partiti politici e parlamentari. Scrivere è il mio lavoro ma anche un’attività che mi piace e così negli anni ho sempre cercato di ritagliarmi alcuni spazi per poter affinare questa capacità, al di là del lavoro. Anche per questo, nel 2016 insieme ad alcuni amici ho dato vita a Il Turno, una testata per Ardea e Pomezia nata con lo scopo di offrire approfondimento.

In mezzo a tutto, la politica. Una passione antica, ma che ha “messo le gambe piantate per terra” nel 2017, quando in mezzo a cambiamenti importanti che attraversavano la politica a livello nazionale e locale, insieme ad alcune amiche e alcuni amici, abbiamo creato Ardea Domani, uno spazio di incontro (perché senza incontro non c’è politica), di osservazione, di elaborazione, di politica vera. Con Ardea Domani sono stato candidato sindaco della mia città prima nel 2017 e poi nel 2022, quando sulla nostra strada abbiamo incrociato anche il percorso di altre due liste civiche, Liberiamo Ardea e Lista Civica Per Ardea Eliana Peperoni. Con la coalizione civica, sono stato eletto in consiglio comunale.

Oggi sono consigliere di minoranza e presidente della VII Commissione consiliare “Controllo e Garanzia”.

P.S. Tifo Roma, fumo il sigaro (e a volte la pipa), mi piace leggere anche se non è semplicissimo trovare il tempo, adoro viaggiare e sono un appassionato di politica americana.